Ed affinchè tal unione fosse indissolubile, era proibito lagnarsi di questa reciproca dipendenza, o di prendere un partito contrario a quello, in cui ciascuno si fosse impegnato. Il vantaggio, che da una costituzione sì egregiamente ideata ricavavano i Plebei fece loro nascer la voglia di divenire ancor essi Protettori nelle Colonie e nelle Città alleate della Repubblica, regolandosi in tutto su quello, che veniva operato dai Protettori o Patroni a loro riguardo. Dietro di tale esempio diventavano essi i Consiglieri de' loro Clienti, e conciliavano e sopivano tutti i dispareri con tanta equità che sovente il Senato autorizzava le lor Decisioni, o rimetteva ad essi le Sentenze degli affari delle Colonie, allorchè le Cause alle medesime relative si portavan davanti al Tribunal del Senato.
PATRIZIO. Dignità Romana, che non si deve confondere con quella dei Patrizj spiegata di sopra.
In tutto il tempo della Repubblica, e sotto i primi Imperatori non ve ne fu altra che questa; ma Costantino fu quello, che creò la dignità di Patrizio e l'accordò a quelli soli, che formavano il suo Consiglio di Stato, o che avevan renduti importanti servigj all'Impero dopo d'averne esercitate le prime Cariche. Questa dignità dopo questa istituzione Costantiniana fu com'una delle più eminenti considerata.
PATRONI (Vedasi Clienti, Patrizi).
PECHYS (Ved. Auna).
PECILO. Davasi in Atene tal nome ad un celebre Portico, dove si erano radunati per conservarsi con tutta la diligenza i più rari e più bei pezzi di Pittura.
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