Il Sovrano Pontefice aveva un ampio potere in tutto quello che riguardava la Religione, ed aveva l'incarico di spiegarla. Egli corrispondeva della condotta del Collegio dei Pontefici, e procurava che la Religione non soffrisse alcun danno. Era desso, che riceveva le Vestali, le giudicava, e presedeva ai lor Sagrifizj. Dettava sempre la formula negli Atti Pubblici, presedeva alle Assemblee degli altri Sacerdoti, i quali erano da lui sempre iniziati. Doveva altresì esser presente alle adozioni, e prender cognizione di certe Cause, che riguardavano i Matrimonj. Altra sua ispezione era quella di conservare gli Annali pubblici e regolar l'Anno. Aveva in oltre giurisdizione sopra tutte le persone consacrate al Culto Divino, ed in fine potea dispensare da certe formalità e cerimonie.
POOLITI, poletai. Magistrati d'Atene, i quali avevano l'ispezione sull'incasso e sulla erogazione dell'Entrate dello Stato.
POPI. I Romani chiamavano così, ed anche Vittimarj, coloro, i quali nei Sagrifizj erano incaricati di legare le Vittime, e di condurle davanti all'Ara. Si coronavan di lauro e di fiori, si mettevano mezzi nudi, e così conducevan all'Altare le Vittime ma in modo che la corda, con cui le tenevano, fosse molto lenta, affinchè non paresse che la Vittima fosse portata al Sacrifizio di suo malgrado, lo che sarebbe state di augurio cattivo. Quando la Vittima era al suo posto scioglievasi, ed era pure un segno funesto allorchè dessa fuggiva. I Popi o Vittimarj preparavano i coltelli, l'acqua, e le altre cose tutte necessarie pe'l Sacrifizio.
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