Il numero aumentò in proporzione delle nuove conquiste, che il Popolo Romano faceva; dimodochè se ne crearono in primo luogo due per la Sicilia e per la Sardegna, ed in seguito due altri per le due Spagne, fatta che ne fu la conquista. Dopo qualche tempo gli affari essendosi estremamente moltiplicati, questi quattro nuovi Pretori non partivano altrimenti per la Provincia subito dopo della loro elezione come in principio, ma dimoravano un anno intero in Roma, e vi esercitavano la loro giurisdizione per rapporto egli affari, che concernevano le Questioni o Ricerche perpetue (V. Quesitori). Dopo di ciò andava ciascuno nella Provincia, che gli era toccata, e la governavano come Sovrani sotto il titolo di Pro-Pretori. Si stabilirono ancora in processo di tempo altri Pretori per le Provincie. Regnando Augusto ve n'erano sedici. Siccome questi s'erano sempre nominati dal Popolo in un'Assemblea per Comizj, allorchè questo Imperatore si vidde giunto al supremo potere, non osò cambiar nel momento un uso cotanto antico: ma non gli sfuggì tuttavia che era per lui interessante il nominare i suoi Rappresentanti nelle Provincie. Divise dunque queste in tre Classi: alcune dovevano esser governate da Proconsoli, altre da Pretori, alcune altre in fine da certi Uffiziali, che nominati furono Praesides. Lasciò al Senato la nomina dei Proconsoli: il Popolo, il qual non cessò che sotto Tiberio di adunarsi per Comizj, parve che nominasse sempre i Pretori, sebbene secondo tutte le apparenze fossero scelti dall'Imperatore; e questo s'incaricò solo nel conferire la Dignità Presidiale.
| |
Popolo Romano Sicilia Sardegna Spagne Pretori Provincia Roma Questioni Ricerche Provincia Sovrani Pro-Pretori Pretori Provincie Augusto Popolo Assemblea Comizj Imperatore Rappresentanti Provincie Classi Proconsoli Pretori Uffiziali Praesides Senato Proconsoli Popolo Tiberio Comizj Pretori Imperatore Dignità Presidiale
|