Allorchè il Padrone aveva ottenuti dei servigj considerevoli da un suo Schiavo, lo ricompensava talvolta accordandoli la Libertà.
I Romani marcavano i loro Schiavi in differenti parti del loro corpo. Le prove di quest'uso non si riscontrano frequentemente nei Monumenti; ma le testimonianae degli Scrittori lo hanno comprovato abbastanza. Nonius (Nonio) cita un verso di Nevio, il cui senso è che la fronte degli Schiavi dev'esser marcata da un ferro caldo. Plauto con un giuoco di parole assai frivolo chiama uno Schiavo, che avea questo segno, Servus Litteratus uno Schiavo Letterato. (V. Liberti, Contubernali, Imprestiti, Ergastolo, Schiavitù)
SCHIAVITÙ. La Schiavitù procedeva dal Diritto di guerra allorchè in vece d'uccidere i nemici si facea molto meglio rilasciando ad essi la vita per occuparli. Di qui nacque il Diritto di vita e di morte, che i Padroni avevano sopra i suoi Schiavi. Si supponeva che il Vincitore conservasse sempre il Diritto di toglier loro la vita quando se ne fossero resi indegni; che acquistava egual diritto sopra i di lui Figli, poichè non sarebbero nati se non avesse conservato il lor Padre, e che trasmetteva all'Alienatario questo diritto alienando i suoi Schiavi. Ecco il fondamento dell'assoluto poter de' Padroni, ma era ben raro che n'abusassero; imperocchè il loro interesse gli obbligava alla conservazione dei propri Schiavi, i quali facevano parte de' loro beni. È questa appunto la ragione della Legge Divina di non punir quello, che aveva battuto il suo schiavo in tal modo che dopo pochi giorni venisse a morire.
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