SEMISSIS. Metą dell'As (V. As, Libbra Romana).
SENATO. Il Senato Romano era un venerando Magistrato da Romolo stabilito, e che fu in prima composto di cento Senatori, ai quali si dava il nome di Padri per riguardo del loro merito, della loro etą, ed a causa dell'affetto che per essi si aveva. Il loro numero fu dipoi in diverse congiunture accresciuto fino a quel di trecento, ed ancora pił oltre. A tempo di Giulio Cesare e durante le turbolenze del Triumvirato i Triumviri, per aumentare il loro potere ed avvalorare la lor tirannide, lasciarono entrar nel Senato un numero sterminato di soggetti indegni, lo che accrebbe sino a mille il novero de' Senatori. Per la qual cosa Augusto fu poscia costretto di ridurli a secento.
Dopo della espulsione dei Re, che nominavano i Senatori, la scelta di questi appartenne ai Consoli fino al tempo della creazion de' Censori, al primo de' quali la Repubblica confidar ne volle la nomina. Il Senatore, che era nominato il primo dal Censore, era detto il Principe, il primo del Senato, Princeps Senatus. Non potevan pretendere a questa dignitą di Principe senonchč quelli, i quali si eran distinti mediante una condotta senza rimproveri; e quantunque tal carica non desse alcun potere particolare a coloro, che vi erano inalzati, ella era nulladimeno cotanto onorifica che in seguito gli Imperatori vollero esserne essi stessi insigniti.
Ogni quinquennio un dei Censori esaminava gli andamenti del Senato; e se qualche Senatore avesse tenuto una condotta indegna del di lui grado, o se dissipata avesse la rendita necessaria per essere di tal dignitą rivestito, il Censore nella chiama individuale preteriva il suo nome, e palesava nel tempo istesso il motivo di tale preterizione.
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