Ecco come ciò praticavassi: da principio si regolava colla sorte l'ordine, in cui i cinquanta Senatori di ogni Tribù dovevano presedere ai Senatori, che n'erano tratti. Nel tempo che i cinquanta Senatori d'una Tribù erano in turno di presedere, si chiamavan Pritani, e lo spazio di tempo, che era di cinque Settimane Pritania; al principio di ogni Pritania i 50. Senatori si dividevano ancora in cinque Decurie; lo che faceva una Decuria per ogni Settimana; ed allora i dieci Pritani, che componevano la Decuria in ordin di turno di presedere, erano detti Proedri. Finalmente regolavano tra di loro, sempre mediante la sorte, in qual ordine presederebbero ognuno il lor giorno; in guisa che ve n'erano sempre tre di ciascuna Decuria, che non presedevano a motivo del mancante numero dei giorni settimanali. Veniva dato al Proedro, che presedeva, il nome di Epistato. Il di lui potere era sì grande che gli Ateniesi temendo che qualcun n'abusasse, proibirono con una Legge speciale che verun cittadino potesse essere innalzato due volte a questa Magistratura. Il luogo, dove i Pritani si adunavano, nominavasi Pritanèo.
SENATORI (Vedasi Senato).
SENATUS-CONSULTO, o Decreto del Senato. Non si poteva fare nessun Senatus-Consultus dopo il tramontare del Sole. Quando l'affare veniva proposto, dicevasi il suo parere in piedi dal Senatore. Se qualcuno si opponeva, mancando allora l'unanimità, il Decreto non era chiamato Senatus-Consultus, ma Deliberazione del Senato, Senatus Auctoritas. Accadeva l'istesso allorquando il Senato non si era riunito nel luogo e tempo legittimo, o quando la convocazione non era legittima, nè il numero competente.
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