I Pagani vestivano e lavavan le Statue dei loro Dei. Esse erano ordinariamente coperte di veli, che si cangiavano e si lavavano di tempo in tempo. Pausania dice che gli Ateniesi sono i soli, che velan le Statue sino ai piedi; ciò che fa vedere che gli altri Popoli seguivano l'istesso uso, ma che i veli a tale oggetto impiegati erano meno lunghi. Avanti di rivestire le Statue di questi veli, se ne faceva una specie di consacrazione ponendoli ai piedi de' Simulacri delle loro Divinità, o su' loro ginocchi allorchè erano rappresentate sedenti. I veli erano i soli vestimenti in uso per rapporto alle Statue. Le donne di Sparta filavano tutti gli anni una tunica per una Statua d'Apollo. Bacco in Elide era coricato in sua grotta vestito d'una tunica, che gli scendeva fino ai calcagni. La Statua di Esculapio in Corinto era coperta d'una tunica bianca con un mantello al disopra ec. La pratica di lavare e di bagnare le Statue degli Dei era antichissima presso i Barbari e nella Grecia; ma quest'uso non è dipenduto, come si è pur troppo opinato, dall'esser le Statue offuscate dai vapori, i quali esalavano dalle carni e dai grassi, che si facevan bruciare sopra gli altari. Imperocchè i Sacrifizj degli animali non si facevano dentro i tempj, ma avanti all'ingresso nei medesimi, ed inoltre, come si è già osservato, le Statue eran coperte con veli. Il Bagno era tra gli Antichi un indispensabil bisogno come il bere e il mangiare. L'idea grossolana, che avevano essi della Divinità, faceva lor credere che questa avesse gl'istessi bisogni di loro, e s'immaginarono di onorarla e rendersela favorevole procurandole non solamente il piacer della tavola con dei banchetti, che le apprestavano, ma di più quello ancora del bagno.
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