Quando T. è una Nota numerale indica centosessanta, e con una linea retta sopra 160. mila.
TABELLE o Tavolette, Tabellae. Consistevano in piccole Tavole di legno, ricoperte d'uno strato di cera sottilissimo, sopra cui gli Antichi scrivevano. Siccome ordinariamente ne' Comizj di Roma si servivano i Romani di questa sorte di tavolette per iscrivere e dare i lor voti, gli Autori Latini impiegano spesso questa parola invece di voto. Se trattavasi di stabilire una nuova Legge, quelli, che l'approvavano, davano una tavoletta o tessera, sulla quale eranvi queste Lettere V. R., che son le iniziali delle due parole Uti Rogas, vale a dire che la Legge passi come la proponete. Quelli, che non volevano prestare la loro annuenza, davano una tavoletta consimile, su cui era un'A, Lettera iniziale della parola Antiquo, e significante mi oppongo. Di tutte le materie, sopra le quali gli Antichi scrivevano, non ve n'è alcuna, che siasi sì lungo tempo conservata quanto le Tabelle o Tavolette che debban dirsi. N'abbiamo di queste anco adesso, che fanno menzione di avvenimenti del XIII. e XIV. Secolo. Si può vedere intorno a ciò un Capitolo curiosissimo nel primo Tomo della Nuova Diplomatica, pagina 457. e segg. Si trova pure nel Volume XX.° della gran Raccolta dell'Accademia Reale delle lnscrizioni e Belle Lettere una eccellente Memoria o Dissertazione, ove il Sig. Ab. Lebeuf dà un seguito di Tabelle in cera per molti secoli. Parla ancora di quelle, che si vedono a Saint Victor nel Palazzo Reale, ed a Saint Germain des près dei PP. Carmelitani Scalzi, ec.
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