(Vedasi Diptici, Scrittura).
TABERNACOLI (Feste dei) (V. Scenopegia).
TABERNACOLO della Testimonianza. Era un Tempio portatile in forma di una gran tenda o padiglione, che Mosè fece fare per comando di Dio, e secondo il modello, che egli stesso gli aveva ordinato sul Monte Sinai. Quando gli Ebrei in guerra lasciavano un luogo per andare ad accamparsi in un altro, i Leviti trasportavano questo gran padiglione, e lo alzavano in mezzo del nuovo Campo. Veniva esso riguardato come la dimora del Signore, perchè vi dava segni sensibili della sua presenza, e sembrava invigilare di là alla custodia del suo popolo eletto, ed esser sempre prontissimo ad ascoltare le di lui preghiere, e da ricevere i di lui voti ed offerte. Questa Tenda era di grande magnificenza, cioè di stoffe preziose arricchite di varj ricami. Oltracciò coperta d'un panno fatto di pelo di capra, su cui si stendevano altre diverse pelli, affinchè il Tabernacolo fosse al coperto dell'ingiurie dell'aria. Un velo o una portiera di ricca stoffa parimente ricamata chiudeva l'ingresso nel Tabernacolo, ed un altro egualmente lavorato divideva l'interno in due parti. La prima, ove tosto si entrava, chiamavasi il Santo o il Luogo Santo, ed il fondo o seconda parte del Tabernacolo era detta il Santuario o Santo de' Santi, Sancta Sanctorum, e vale a dire il luogo Santissimo; e là eravi infatti l'Arca dell'Alleanza.
TABERNACULUM capere (V. Augurj).
TABERNARIAE Fabulae (V. Commedia).
TABULAE Censoriae. Eran Registri, su quali i Censori stabilivano ed indicavano il modo d'imporre le contribuzioni nelle Provincie.
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