La vista di tutto questo magnifico Fabbricato era vietata al Popolo, il quale non poteva veder che da lungi quello, che succedeva nell'Atrio dalle uscite dei Portici, che corrispondevano all'Atrio esteriore. Quivi il Popolo si radunava per pregare e adorare, come faceva anco in un altro grand'Atrio denominato l'Atrio d'Isdrael.
Molti Portici si contavano in tutto il recinto delle Fabbriche ed Atrj, compresi sotto la generale denominazione di Tempj; e tutti questi Portici restavan divisi in due ordini. Uno era aperto a tutti, sia agli Estranj come agli Ebrei, ai Gentili come ai Proseliti, a quelli che fossero puri, ed agli altri che non lo fossero. Tale Ordin di Portici, Loggie, o Gallerie rimaneva separato dall'altro mediante un riguardevole spazio, e s'inalzava al disopra del livello del suo piano quanto importavano quattordici gradini; non era accessibile che ai soli Ebrei; e non veniva loro permesso l'entrarvi se non erano puri. Oltre allo spazio interposto a questi Portici gli altri a tutti accessibili erano altresì separati da un muro elevato di tre cubiti; ed alcune colonne poste di distanza in distanza portavano cartelli o iscrizioni, che proibivano sotto pena di morte ad ogni straniero di oltrepassare quei confini terribili.
In qualcuno dei Portici accessibili a tutti, e nei più lontani dal Tempio propriamente sì detto, e dai Portici ed Atrii destinati alle preghiere e all'adorazione, si faceva un commercio di Bovi, di Pecore, di Colombi, ec.; commercio, che aveva un così immediato rapporto coll'Altare degli Olocausti e col ministero de' Sacerdoti che sembrava almeno scusabile, se non era assolutamente legittimo.
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