Si voller gettare nuove fondamenta; ma uscirono da quel luogo orribili vortici di fiamme, che formidabili ed incessanti consumarono gli Operaj. L'istessa cosa successe per diverse volte, e l'ostinazione del fuoco rendendo inaccessibile il posto obbligò ad abbandonare per sempre l'impresa". Queste sono le proprie e schiette parole di Ammiano Marcellino nel Libro XXIII. Cap. I; Scrittore di quell'età, Istorico giudizioso e fedele, Pagano di religione, e impiegato al servizio di Giuliano predetto. Non vi è nell'Antichità un fatto più accertato, che non si può contrastare senza volere stabilire il pirronismo istorico il più insensato (Vita dell'Imperatore Giuliano Lib. V).
TEMPIO DI EFESO. Il primo Tempio d'Efeso, che fu bruciato da Erostrato, passava per una delle sette Maraviglie del Mondo: dugentoventi anni impiegaronsi per inalzarlo. Le ricchezze di questo Tempio dovevano essere esorbitanti, perchè molti Re contribuito avevano ad abbellirlo, a segno che in tutta l'Asia non eravi un Edifizio cotanto famoso. Il secondo Tempio di Efeso fa costruito da Cheiromocrate, l'istesso Architetto che diresse la fabbrica della Città d'Alessandria d'Egitto, e che di tutta la massa del Monte Athos voleva fare una Statua del Grande Alessandro. Quest'ultimo Tempio, che Strabone aveve veduto, non era nè meno bello, nè meno ricco, nè meno ornato del primo. Era senza numero il concorso della gente, che si portava a vederlo. Vitruvio scrive che questo Tempio era di Ordine Jonico, e dipterico, vale a dire che vi erano all'intorno due Ordini di Colonne in forma di doppio Portico.
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