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      Č in questo Appartamento una Stanza da dormire, la quale non dā luogo nč alla luce del giorno, nč a schiamazzi, nč a qualsivoglia rumore esterno: vi č una sala altresė da cenarvi con gli amici.
      Un altro portico, che vi č, guarda il piccolo cortile giā detto, e tutto il dipių che il primo portico.
      Č nell'Appartemento un'altra tra Stanza, che gode il verde, e l'ombra del prossimo platano; essa č incrostata di marmi sino al podio; e alla bellezza dei marmi non cede la pittura, che rappresenta nei muri or frappa ed or uccelletti, che vi seggono sopra. Sotto la pittura sgorga un fonticello col suo recipiente o tazza, intorno al quale i zampilli quasi giuocando l'un coll'altro fanno sentire un dolcissimo mormorio.
      Nell'estremo del portico viene incontro al triclinio un'amplissima stanza, la quale vede da queste finestre il sisto, e da quelle il prato.
      Ma prima di questo ha davanti una piscina, che resta sotto le sue finestre, e gli serve di divertimento; questa in realtā č aggradevole tanto per il gorgoglio, quanto per la vista: perchč l'acqua cascando giā da un'altura biancheggia tutta per la schiuma, che fa entrando nella peschiera.
      La detta stanza č tepidissima d'inverno, perchč investita da molto sole; ha l'ipocausto accanto, laonde, se la giornata č nebbiosa, col vapore, che intromette supplisce le veci del sole.
      Lo Spogliatojo de' Bagni spazioso ed allegro ha ivi il suo luogo; segue a questo la Cella frigidaria, nella quale vi č un poco all'oscuro un'ampia vasca da bagnarsi; se volete nuotare pių al largo, o in acqua meno fredda avete la piscina nell'area, e avete vicino all'area la vasca fredda, nella


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Dizionario compendiato di antichitā
di Etienne Jean Monchablon
Firenze dai torchi di Gio. Marenigh
1821-1822 pagine 560

   





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