Vi è all'incontro dello stibadio una stanza opposta, la quale tanto abbellimento comunica ad esso stibadio quanto ne riceve: traluce per i gran marmi, per la facciata delle sue valve si avanza, ed entran nelle verdi fronde; e vede all'insù altre verdure dalle finestre di basso, le quali vede all'ingiù dalle superiori. Indi la zoteca (o serraglio) si ritira in centro alla medesima, ma quasi a far con essa e una e diversa stanza; contiene un letto, ed ha finestre da per tutto, lo che non ostante, il suo lume è oscurato a cagione dell'ombra che le sovrasta, essendochè una rigogliosissima vite si inarpica per tutto il tetto, salendo fino al colmo. E ivi un tal riposare come se fosse in messa al bosco; sol della pioggia come nel bosco non v'accorgereste; sgorga di più in questo sito una fontana, la di cui acqua subito s'immerge sotterra.
Vi sono in più e più luoghi dei sedili di marmo, i quali servono come la stanza già detta per dar riposo a chi è stanco di passeggiare: accanto ai sedili sono altrettante fontanelle; per tutto l'Ippodromo rumoreggiano ruscelletti armoniosi, che seguono l'indirizzo della mano, e corrono dove si vuole; coi medesimi si innaffiano or queste verdure or quelle, e più volte tutte quante insieme.
VILLE e Palazzi pertinenti agli Antichi.
VINALIE. Feste, che celebravansi dai Romani due volte l'anno; una nel mese di Aprile in onor di Venere, e l'altra nel mese di Agosto in onore di Giove. Queste seconde Vinalie erano dette ancor Rustiche.
VINEAE (Vedasi Mantelletti).
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