La causa della pace parve per un momento potesse prevalere sugli istinti soldateschi di Napoleone, quando, essendo Fox succeduto a Pitt, pensò di avviare con lui e con la Russia trattative di pace.
Disgraziatamente la morte di Fox, avvenuta durante quelle trattative, portò di nuovo al governo d'Inghilterra il partito contrario alla pace.
Rotte le trattative coll'Inghilterra, furono rotte parimenti colla Russia, alla quale si unì allora anche la Prussia, irritata contro Napoleone, perchè, dopo essersi egli obbligato a cederle l'Annover, in compenso delle provincie di Franconia, del Reno e dei possedimenti svizzeri, dalla Prussia ceduti alla Francia, ne aveva promesso la restituzione all'Inghilterra nelle trattative avviate con Fox.
Alle battaglie di Jena e di Auerstaed i prussiani sono terribilmente battuti, lasciando sul terreno più di 20,000 fra morti e feriti, e nelle mani dei francesi 18,000 prigionieri.
Da quelle sconfitte però e dal trattato di pace che vi seguì, il quale obbligava la Prussia a smantellare le sue fortezze ed a tenere sotto le armi un numero limitatissimo di soldati, data il risorgimento politico della Prussia, perchè davanti allo spettacolo della patria vinta e umiliata si risvegliò e prese vigore in tutta la Germania il sentimento nazionale, e perchè gli uomini di Stato prussiani seppero pei primi mettere in atto il sistema della nazione armata, facendo dell'esercito stanziale in tempo di pace, soltanto una scuola di educazione militare, avendo essi compreso che la viva forza d'uno Stato è nell'appoggio che il governo può trovare nel popolo.
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