Divorato dal pensiero di domare colla scienza le forze avverse della natura, suggerisce, a 19 anni, al Vicerè del Messico il taglio dell'istmo di Panama.
A 23 anni combatte per l'indipendenza americana, ed è fatto da Washington colonnello sul campo di battaglia.
Non avendo fede che nella scienza, non piglia parte, nel turbine della Rivoluzione francese, per nessuna fazione, ma specula sui beni nazionali, per trarne i fondi necessari a fondare una grande scuola scientifica.
Per arrivare a questo scopo, intraprende viaggi, chiama alla sua tavola artisti e scienziati, finchè, operando più da poeta che da filosofo, si vede ad un tratto piombato dalla opulenza nella miseria.
Costretto a vivere settimane intere soltanto di pane ed acqua, il pensiero di assicurare a tutti gli uomini il libero sviluppo delle loro facoltà lo perseguita sempre, e gli fa scrivere libri e progetti di un rinnovamento completo della società nell'ordine economico, scientifico, politico e religioso.
Fra i molti errori che scemano il valore effettivo delle sue opere, non mancano idee geniali e feconde, quali: fede nel progresso - principale scopo delle istituzioni sociali il miglioramento delle sorti del maggior numero - al regime statale e militare tramontato, deve succedere il regime industriale - l'umanità è un ente collettivo in continuo sviluppo.
Caposaldo del rinnovamento da Saint-Simon preconizzato è un grande parlamento europeo, nel quale entrerebbero gli uomini più eminenti del commercio, della magistratura, delle industrie e delle lettere.
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