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      Se dunque alle parole del manifesto avessero corrisposto gli atti dei monarchi che lo avevano bandito, i liberali d'ogni paese, pur facendo le loro riserve sulla pretesa soggezione figliale dei popoli ai principi, lo avrebbero accolto con compiacenza, come documento annunziatore d'una nuova êra di giustizia e di vera pace.
      Disgraziatamente l'opera a cui i tre contraenti della Santa Alleanza avevano dato mano nel Congresso di Vienna era lì a contraddire ogni parola del loro manifesto.
      La loro illusione che gli interessi della civiltà e della pace avrebbero trovato tutte le garanzie nell'esercizio incontrastato della loro autorità assoluta, era così sconfinata da non accorgersi che violando, come avevano fatto, i diritti dei popoli e trattando questi come antichi servi della gleba, si erano condotti nè cristianamente, nè umanamente.
      Se avessero avuto più chiara nozione della forza irresistibile dello spirito nuovo di nazionalità e di libertà, ben diversa sarebbe stata la loro opera.
      Così fu perduta una stupenda occasione di dare valide garanzie e solide basi alla pace, e invece della vera libera e feconda unione europea, ne fu fatta una tutta artificiale e antigiuridica. Creata dall'arbitrio e sostenuta dalla violenza, doveva essere, prima o poi, dalla violenza distrutta.
      Le prime guerre per la libertà
      e per l'indipendenzaIN EUROPA.
      I tre coronati, che subito dopo il Congresso dei Vienna si strinsero in alleanza per mantenere incolumi le stipulazioni del Trattato là stipulato, credettero sul serio di aver fatto opera assicuratrice di lunga e prospera pace.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





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