Soltanto il re di Baviera si decise nel 1818 a dare una Costituzione al suo popolo.
Questa prima vittoria diede al movimento liberale germanico più forte impulso, e sarebbe divenuto irresistibile, se non venivano a comprometterlo gli assassinî politici del commediografo e giornalista Kotzebue, pugnalato dallo studente Maurizio Sand, perchè sospettato agente della Russia, e del presidente della reggenza di Nassau, Ibell, ritenuto nemico delle idee liberali.
Ciò servì di pretesto ai principi tedeschi, riuniti nel Congresso di Carlsbad, per adottare nuove misure di rigore contro l'espansione delle idee liberali. Le Università tedesche furono poste sotto una speciale sorveglianza; il re di Prussia non volle più saperne della promessa Costituzione, e quello di Baviera mise sotto chiave quella che aveva già promulgata.
Nello stesso tempo lo czar Alessandro, per non essere dammeno dei principi tedeschi, non curandosi della Costituzione promessa ai polacchi, iniziava contro di essi quella politica di compressione e di persecuzione, che doveva rendere indistruttibile il loro odio alla dominazione moscovita.
Non soltanto in Germania, ma un po' dappertutto, specialmente nei paesi latini, la scossa data allo spirito pubblico dalla rivoluzione francese, e il sentimento nazionale, qua conculcato, altrove da Napoleone accarezzato, avevano lasciato negli animi della parte più colta delle popolazioni aspirazioni di libertà.
Nel 1820 una sollevazione in Spagna, congiure in Napoli e Piemonte, seguìte queste da pacifiche rivoluzioni, decisero re Ferdinando di Napoli e Carl'Alberto, reggente lo Stato di Piemonte in assenza del re, di accettare le Costituzioni che, nel pensiero dei liberali, dovevano stringere l'unione del re col popolo.
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