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      A Nauplia 18,000 greci tennero assediati 55,000 turchi.
      Davanti a così eroici sforzi tutti i popoli di Europa applaudivano: Comitati filleleni raccoglievano armi, uomini, denari da spedire in Grecia; giovani ricchi, studenti, artisti, soldati delle guerre napoleoniche corrono in loro aiuto; Giorgio Byron e Santorre Santarosa le danno la vita.
      I governi d'Europa intanto si ostinano fino all'ultima ora a difendere la causa turca.
      Mentre coll'autorità che loro conferiva la difesa degli interessi della civiltà e dell'Europa, le quattro potenze della Santa Alleanza avrebbero potuto con un atto energico di volontà imporre al turco, fin dal principio della lotta, la pace e lo sgombro da ogni paese, dove la popolazione cristiana era insorta in nome della civiltà e del cristianesimo, lasciarono che per nove anni avvenissero spaventevoli stragi, piuttosto che pregiudicare, com'essi credevano, la causa dei re, dando ragione alla rivoluzione.
      Fu solamente dopo il sacrificio di Missolungi, quando temettero che la Russia avrebbe preso le armi in difesa della Grecia, che si decisero d'imporre la pace al sultano.
      Avendo questi rifiutata la mediazione, le flotte d'Inghilterra, di Francia e di Russia, assalirono a Navarino la flotta turca, e la distrussero così completamente, che da quel giorno non potè più risorgere.
      Riconosciuta e proclamata dalle grandi potenze d'Europa l'indipendenza della Grecia, la corona, da altri rifiutata, fu offerta a Ottone di Baviera, che l'accettò.
     
     
      LE RIVOLUZIONI DELL'AMERICA MERIDIONALE.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





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