Le colonie dell'America Meridionale, ch'erano rimaste insensibili davanti allo spettacolo della conquistata indipendenza dell'America del Nord, ebbero dall'Europa i primi impulsi a liberarsi dalla dominazione spagnola.
Durante la rivoluzione francese erasi formata a Bogota (Nuova Granata) un'associazione, la quale, a scopo d'indipendenza, mandò in giro la dichiarazione dei Diritti dell'uomo.
Scoperti i suoi membri, incarcerati e spediti in Spagna, il moto insurrezionale abortì.
La sollevazione di Spagna contro Napoleone e i manifesti delle Giunte insurrezionali trovarono nell'America Meridionale uomini risoluti a trarne profitto per l'emancipazione dei loro paesi; e fu ancora a Bogota dove nel 1810 s'innalzò il primo grido d'indipendenza, e s'intimò al vicerè della Nuova Granata di andar via da un paese che voleva esser libero.
Dopo quel primo successo, anche le altre Colonie, una dopo l'altra, avendo alla loro testa valorosi condottieri, innalzarono la bandiera dell'indipendenza.
Della fortuna di quelle lotte e del valore dei due maggiori capitani, San Martin e Simon Bolivar, avendo già parlato nella Vita Internazionale il Dottor Giusto Calvi(1), qui basterà ricordare come i liberali spagnuoli, strenui rivendicatori del diritto nazionale contro Napoleone, lo conculcavano in America, mandando truppe a reprimere le sollevazioni che là, da Buenos Aires a Caracas, avvenivano per la conquista dell'indipendenza.
Fortunatamente, anche là gl'insorti per la libertà si mostrarono dovunque più forti e più valenti dei capi spagnuoli combattenti per l'oppressione.
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