La coalizione fu poi rotta dai moderati, appoggiati, s'intende, da generali.
Uno di essi, il Narvaez, governò, d'accordo coi clericali, fino al 1846, con una Costituzione, che aveva ristabilito la censura preventiva pei giornali, e dava alla Corona, al Ministero e al Consiglio di Stato poteri assoluti. Dei quali poteri Narvaez fece largo uso, facendo arrestare e condannare a più anni di prigione, quanti uomini di qualche valore, come il gen. Prim, gli davano ombra pel loro liberalismo.
Costretto nel 1846 ad abbandonare il ministero per le sue misure reazionarie e per avere contrariato i matrimoni della giovane regina Isabella e dell'infante Luisa, combinati dalla regina madre, fu mandato ambasciatore a Parigi.
In meno d'un anno quattro ministeri si succedettero a Madrid, finchè Narvaez vi fu richiamato.
Il 4 ottobre egli formò un nuovo ministero conservatore; quel medesimo che, nel 1849, precedendo la Francia, decretò una spedizione negli Stati romani per il ristabilimento del potere temporale dei papi.
La questione d'Oriente dopo il 1830
La liquidazione dell'impero ottomano, che colla distruzione della flotta turca a Navarino pareva dovesse avviarsi presto alla fine, era stata ad un tratto arrestata per opera di quelle potenze medesime, che più agognavano a raccoglierne le migliori spoglie.
La Russia, coll'occhio e la mano sempre aperti su Costantinopoli, e l'Inghilterra e l'Austria interessatissime nel tenerla lontana, le altre per gelosia di questa o quella potenza, tutte quante finivano, allora come oggi, per proclamare la necessità del mantenimento dello statu quo in Oriente.
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