La Russia e l'Inghilterra in Asia
Per ragione di origine, per continuità di territori e per legge storica l'espansione naturale e più logica della Russia è in Asia, e là i suoi interessi di potenza in continuo aumento di popolazione si confondono cogli interessi della civiltà.
Se alla testa dei governi vi fossero uomini di null'altro preoccupati che di servire insieme agli interessi del proprio paese quelli di tutto il genere umano, nulla sarebbe di più facile che il mettersi tutti d'accordo per la migliore applicazione della legge che tende ad avvicinare le diverse parti del mondo, riunendole in sempre più grandi e più feconde agglomerazioni. Ma così non è, perchè, mentre tutti i governi d'Europa si vantano come rappresentanti della civiltà cristiana, sono ancora tutti quanti più o meno imbevuti dello spirito pagano, per cui la grandezza del proprio paese deve stare in cima ad ogni loro pensiero, e per acquistarla od accrescerla tutti i mezzi devono essere leciti, anche gli sleali e i più immorali.
La Russia nel suo fatale andare verso l'estremo Oriente, doveva necessariamente avvicinarsi ai possedimenti inglesi dell'India; l'Inghilterra, per premunirsi da ogni futuro pericolo, doveva mirare a sempre più estendere la sua sfera d'azione sui territori confinanti.
Da qui le occasioni di rivalità e di lotta fra i due colossi.
L'Afganistan, posto fra la Persia e l'Indo, fu il teatro di questa lotta, non direttamente fra l'Inghilterra e la Russia - poichè questa non ama esporsi direttamente a troppi gravi pericoli - ma fra l'Inghilterra e gli Stati semi barbari, di cui la Russia aveva saputo fare suoi satelliti.
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