Camera dei deputati - 20 gennaio 1845.
«Queste buone relazioni tra la Francia e le potenze estere riposano sulla fedele osservazione dei trattati. La Francia non dimentica ch'essi devono essere la speranza e l'appoggio d'una nazione generosa, di cui essi hanno consacrati i diritti».
Camera dei deputati - 7 febbraio 1846.
«Fedele agli impegni da essa contratti, la Francia si sente in diritto d'invocare il rispetto dei trattati. Essa ricorda all'Europa le solenni garanzie stipulate in favore della Polonia».
Camera dei deputati - 12 febbraio 1847.
«La Repubblica di Cracovia, stato indipendente e neutro, fu incorporato all'Impero dell'Austria. La Francia vuole sinceramente il rispetto dell'indipendenza degli Stati e il mantenimento degli impegni, di cui nessuna potenza può sciogliersi senza scioglierne ugualmente tutte le altre. Protestando contro questa violazione dei trattati, nuovo attentato all'antica nazionalità polacca, Vostra Maestà ha adempiuto un imperioso dovere e risposto alla giusta emozione della coscienza pubblica».
Camera dei deputati - 14 febbraio 1848.
«Fedele alla causa d'un popolo generoso, la Francia ricorda all'Europa i diritti della nazionalità polacca, sì altamente stipulati nei trattati».
Se davanti al pericolo d'una conflagrazione europea il governo provvisorio e la maggioranza dei repubblicani avrebbero voluto lasciare nell'oblìo quei voti, così non la intendevano gli ultrademocratici, sovratutto gli esuli polacchi, che si trovavano in gran numero a Parigi.
Una guerra all'Austria e alla Russia per la ricostituzione del regno di Polonia era il meno che essi chiedevano alla Francia.
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