Altrove si chiedeva l'unione di tutta la Germania con un parlamento federale; mentre i radicali democratici accentuavano le loro domande di libertà di stampa, di associazione, della Guardia Nazionale, dell'imposta progressiva e pel giuramento dei soldati alla Costituzione.
Il re credette di poter far tacere le maggiori esigenze, convocando pel 27 aprile l'assemblea delle Diete riunite, promettendo di dare, d'accordo con essa, una limitata libertà di stampa, e di fare i passi presso Metternich per la convocazione d'un parlamento nazionale.
Queste vaghe e lontane promesse non accontentarono i democratici radicali, i quali - chiamando questa volta nelle loro riunioni anche gli operai, che la carestia e la disoccupazione in quella stagione predisponevano a desideri di novità - chiesero, insieme alla libertà di stampa e di associazione, garanzie di lavoro e un ministero del lavoro. Era questa un'idea dei socialisti francesi che aveva valicato le frontiere.
Gli operai usciti da quelle adunanze, dove era stato loro insegnato che i diritti bisogna saper farli valere, uniti ad altre schiere di disoccupati, facevano attruppamenti nelle vie e specialmente davanti al Castello reale, reclamando con grida pane o lavoro.
Sciolti gli attruppamenti nei primi giorni, furono negli ultimi giorni, 15 e 16 marzo, dispersi dalla truppa con brutale violenza. Parecchi popolani e innocui cittadini rimasero uccisi a colpi di baionetta, molti feriti.
Dopo aver dato questo saggio di sua forza, il governo pubblicò, il 17 e il 18 marzo, due editti regi.
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