Fu perciò facile al principe Lichtenstein, mandato da Radetzky a rompere quella sottile maglia, di raggiungere il suo intento.
Montebello, dove era stata maggiore la resistenza, fu preso d'assalto, poi saccheggiato. A Sorio la difesa fu fatta strenuamente da una compagnia di studenti, che ebbe 49 uccisi. Un buon numero di crociati furono fatti prigionieri; gli altri volsero tutti, dopo breve resistenza, in disordinata fuga. Conseguenza inevitabile, quando a milizie improvvisate si dànno capi inettissimi.
Non molto più fortunata, sebbene non così ignominiosa, fu la spedizione dei corpi volontari del generale Alemandi nel Trentino. Nei primi giorni la colonna Arcioni assalì il nemico alle Sarche e s'impadronì di Castel Toblino. Un'altra colonna, combattendo, occupò il passo del Tonale, per passare di là in Val di Sole.
Radetzky, presentendo il pericolo, aveva da Verona spedito nel Trentino una brigata comandata dal colonnello Zobel. Questi, dopo avere disarmato la popolazione di Trento, e tradotto in castello come ostaggi i più noti patriotti, colle forze che già trovavansi in quelle terre formò due colonne, ognuna delle quali superava numericamente quelle dei volontari italiani.
All'avvicinarsi del nemico, Arcioni si ritirò a Stenico; nella notte del 18 Manara giunse in suo soccorso, quando il disordine era già entrato nelle file di Arcioni. Nondimeno l'indomani mossero insieme contro il nemico. Il combattimento cominciato alle 4 pom. durò tre ore sotto dirottissima pioggia, e finì, dopo un rinforzo venuto agli austriaci, che assalì il fianco sinistro dei nostri, colla piena ritirata di questi.
| |
Lichtenstein Radetzky Sorio Alemandi Trentino Arcioni Sarche Castel Toblino Tonale Val Sole Verona Trentino Zobel Trento Arcioni Stenico Manara Arcioni
|