Nè miglior fortuna ebbero la colonna che aveva tentato l'avanzata dal Tonale e le compagnie che passavano alla ventura qua e là nel Trentino.
Questa spedizione (scrisse Pisacane, che militò anch'egli nel Trentino), alla quale non presero parte neanche tutte le diverse colonne dei volontari, non fece che inutilmente compromettere gli abitanti, portare lo scoraggiamento fra quella valorosa gioventù, di già affranta dai disagi della guerra, accompagnati da tutte le privazioni prodotte dalla cattiva amministrazione e dalla perfida volontà (meglio era dire dalla colpevole incuria) del governo provvisorio
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Se si dovesse credere a Schönhals questi combattimenti non sarebbero costati agli austriaci che la perdita di un uomo. "I prigionieri furono condotti a Trento; diciasette disertori dei reggimenti Geppert e Haugwitz, che trovavansi tra quelli ancora con indosso l'uniforme del loro reggimento, furono fatti fucilare dal colonnello Zobel".
Così da un militarista genuino si rispondeva allo spirito di generosità, di cui diedero prova nella vittoria gli uomini della italica rivoluzione, i quali non vollero mai vendicarsi neppure di coloro ch'erano stati principali istigatori delle crudeltà commesse contro il popolo nel periodo anteriore alla rivoluzione.
Il generale Schönhals dopo avere menzionato questo triste episodio, subito soggiunge: "Ma il feld-maresciallo non voleva che questa guerra assumesse un carattere di crudeltà e degenerasse in una lotta di cristini e carlisti, ed ordinava perciò che per l'innanzi più non avessero a fucilarsi i prigionieri".
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