Pagina (261/338)

   

pagina


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

      Questo vantaggio era però tolto dalla posizione troppo estesa che l'esercito nostro occupava, che dalle alture di Rivoli andava fino a Mantova. Soltanto una grande vigilanza e molto abilità nel comando supremo e la rapidità delle mosse, per riunire maggiori forze nei punti decisivi contro il nemico, se questi offriva o accettava battaglia, poteva dar la vittoria. Disgraziatamente tutto questo mancò dalla parte nostra.
      Radetzky, dopo avere dato un giorno e mezzo di riposo alle truppe di Nugent, e riordinato il suo esercito su due corpi d'armata e uno di riserva, si decise all'offensiva.
      Portare tutto il suo esercito a Mantova, per assalire di là, risalendo il Mincio, l'esercito piemontese alle spalle, era il suo disegno, che, riescendo, gli avrebbe dato vittoria completa.
      Era cosa elementare per l'esercito piemontese d'interrompere le comunicazioni tra Verona e Mantova, o almeno di sorvegliare tutto quel terreno, per non lasciare impunita un'operazione che il generalissimo austriaco avesse tentato da quella parte di concerto col presidio di Mantova.
      Come avvenne - si chiese poi da molti - che partito Radetzky da Verona con tutto l'esercito la sera del 27, l'esercito sardo accampato a mezza tappa da Verona non ne fu informato se non l'indomani, quando il nemico aveva già guadagnato una marcia?
      Tuttavia anche la mattina del 28, operando con rapidità, si sarebbe potuto assalirlo di fianco, oppure prevenirlo sotto le mura di Mantova.
      Condannandosi da sè stesso l'esercito piemontese all'inazione, diveniva facilissima a Radetzky l'esecuzione del suo disegno, e, in tal caso, i piemontesi erano perduti.


Pagina_Precedente  Pagina_Successiva  Indice  Copertina 

   

Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume primo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1903 pagine 338

   





Rivoli Mantova Nugent Mantova Mincio Verona Mantova Mantova Radetzky Verona Verona Mantova Radetzky