Infine dopo tre ore di lotta combattuta con diversa fortuna, le forze soverchianti degli austriaci divennero padrone di tutta la linea da Santa Giustina a Custoza, non che delle posizioni di Castelnuovo, Oliosi e Montevento sulla strada di Valleggio.
Dal raggio delle operazioni intraprese dal nemico e dai suoi successi in poche ore ottenuti, non vi doveva essere dubbio al quartier generale di Carlo Alberto, che tutto l'esercito austriaco trovavasi in azione. Doveva dunque essere chiaro che non era più possibile vincerlo, se non opponendogli tutte le forze dell'esercito nostro, ciò che non si poteva ottenere se non prendendo posizione a Goito e a Volta, dove le truppe richiamate dall'assedio di Mantova potevano dar mano a quelle che il re avrebbe condotto da Villafranca e a quelle del generale Sonnaz, ch'erano in ritirata verso Volta. Invece il re, seguendo il consiglio del generale Bava, prese la risoluzione di riprendere colle truppe che aveva a Villafranca - 4 brigate di fanteria e la divisione di cavalleria - le posizioni da Custoza a Sommacampagna perdute il 23. Erano non più di 22 mila uomini, che avrebbero dovuto vincerne quasi il doppio.
Tuttavia, siccome il grosso delle forze nemiche, era già avviato al Mincio, e in parte arrivatovi, combattendo i piemontesi con ammirabile ardore, quelle alture furono riconquistate, e quasi un'intera brigata nemica, trovatasi isolata nella Val di Staffalo, venne fatta prigioniera.
Ma la bella vittoria fu pagata l'indomani a troppo caro prezzo.
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