Quì basterà ricordare che mentre nella maggior parte dei paesi tedeschi le agitazioni e le rivolte ebbero per iscopo la conquista della libertà costituzionale e l'unione federale, nella Germania renana invece, nel Baden e nel Würtenberg, il moto rivoluzionario ebbe carattere repubblicano, con infusione qua e là di comunismo.
Un Congresso ch'ebbe luogo a Francoforte sul Meno, verso la metà di giugno, a cui presero parte più di 200 delegati, dichiarò che la repubblica democratica era l'unica forma di governo durevole per la Germania; e per prepararla istituì Comitati circondariali in molte parti di Germania.
Non ebbe vita vigorosa, ma purtroppo breve, che il Comitato di Colonia, di cui facevano parte tre membri della Lega dei comunisti, fra i quali Carlo Marx.
Un Comitato centrale fu più tardi stabilito a Lipsia, che in un proclama esortava i Comitati distrettuali a curare l'armamento degli operai.
Il 17 settembre, in seguito ad un appello della Neue Rheinische Zeitung di Carlo Marx, da 8 a 10 mila persone si adunarono a Worringen, su un prato vicino al Reno. Dopo che ebbero parlato Engels e Ferdinando Lassalle, l'adunanza si pronunciò per la repubblica rossa, democratico-sociale.
Pochi giorni dopo, essendo stati arrestati alcuni dei capi del movimento, una parte del popolo di Colonia si levò a tumulto, e cominciò a erigere barricate.
L'indomani la città fu posta in stato d'assedio, la Neue Rheinische Zeitung di Marx ed altri tre giornali democratici furono soppressi; vietate le riunioni e le associazioni, e Marx ed altri agitatori arrestati e processati.
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