Le guerre d'Italia e d'Ungaria richiamandoli a più dolorosa realtà, avevano reso in essi più vivo il desiderio di estendere la loro azione nel continente d'Europa. Sentirono che non bastava più contraporre ai danni della guerra i vantaggi della pace, ma importava anche additare ai popoli e ai governi la via da seguire per tutelare i proprii diritti senza ricorrere alle guerre.
In questo loro proposito gli amici della pace d'Inghilterra erano stati anche stimolati da un grande americano, Elihu Burritt, che i giornali del tempo esaltano come uno degli uomini di maggior fede nei destini dell'umanità; aveva lasciato il lucroso suo mestiere di fabbro per dedicarsi allo studio e consacrare tutta la sua vita alla propaganda dei sentimenti di fratellanza, che infiammavano l'anima sua.
Accolto con entusiasmo dagli amici della pace d'Inghilterra, Elihu Burritt, in compagnia di quell'Henry Richard, che più di tutti contribuì, dopo la guerra di secessione, a far risolvere pacificamente la vertenza fra l'Inghilterra e gli Stati Uniti per l'Alabama, e che fin che visse dedicò il suo ingegno e tutte le sue forze alla causa della pace e della fratellanza umana, s'erano recati un mese prima a Parigi, per organizzare in quella sempre agitata metropoli un Congresso simile a quello tenuto a Londra nel 1843. Dovettero però rinunciarvi, perchè, mentre erano ancora aperte le piaghe delle sanguinose giornate di giugno, lo stato degli animi in Francia non era in quel momento propizio al buon successo d'un siffatto convegno.
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