Per la ripresa della Bicocca muove arditamente all'assalto alla testa della sua brigata, Piemonte, il generale Passalacqua, ma nel salirvi cade fulminato da tre palle. Coll'altra brigata, Pinerolo, il duca di Genova rincalza la prima, e ricaccia gli austriaci oltre Olengo, oltre Moncucco.
D'Aspre era battuto, ma occorreva finirlo, inseguendo senza posa i battaglioni austriaci sbandati, indi piombare sul 3.° corpo nemico, ancora impacciato nella formazione di marcia.
Czarnowsky non capì, nè seppe cogliere il momento. Invece di proseguire in un'energica offensiva, richiamò dall'intrapreso inseguimento la divisione del duca di Genova, abbandonando quei due chilometri di terreno conquistato con tanto sacrificio, per ridursi di nuovo alla posizione della Bicocca. Anche i semplici soldati dovettero accorgersi dell'immenso errore del generalissimo, e ne furono costernati.
Dopo le 3 pom. arriva Dappel, che spiega le sue due divisioni a diritta e sinistra delle truppe decimate di D'Aspre. Le artiglierie austriache sono raddoppiate, e tutto il loro fuoco converge sulla Bicocca.
Fu in questo momento che Czarnowsky ordinò il contrattacco con una conversione a sinistra di tutta la sua fronte.
Era tardi. Non appena Durando s'avanza dal Torrione, il generale Thurn col 4.° corpo austriaco, arrivando da Confienza per la via di Vercelli, sboccò alle sue spalle dal ponte dell'Agogna.
Durando dovette arrestarsi, far fronte in dietro, e, insieme al duca di Savoja, far testa a questo assalto inaspettato.
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