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      Non possiamo affermare che una smentita suffragata da prove testimoniali sia stata fatta. Il patriottismo fu pur troppo in passato così mal compreso da molti, e peggio praticato, che quelle medesime azioni le quali, compiute da un nemico, si chiamano magari barbare ed infami, sono giudicate innocentissime e anche onorevoli se commesse dalla propria parte.
      Vi è oggi un intero partito, che in nome dell'umanità, oltraggiata da siffatti delitti e da un giudizio che dà sentenze affatto opposte secondo che si applica al proprio paese o ad altri, vorrebbe cancellare la patria e il patriottismo dal credo dell'umanità futura.
      A queste conseguenze si arriva per difetto di criterio analitico, quando per soverchio semplicismo si vuol tutto generalizzare, e si attribuisce alla natura di un sentimento umanissimo, ciò che lo deturpa e lo guasta.
      Il patriottismo vero, non solo non contraddice al più elevato umanesimo - e in questo sommario i lettori ne troveranno innumerevoli prove - ma è la via più naturale e più diritta per arrivare a comprenderlo e praticarlo. È coll'abituarsi a vincere il proprio istintivo egoismo coll'amor della patria, e sollevandosi ad una concezione superiore a quella della vita individuale e professionale, che l'uomo si sente portato dal suo stesso patriottismo a comprendere le patrie altrui, e a desiderarle tutte affratellate nell'umanità.
      Torniamo a Brescia.
      Nel cuor della notte tra il 23 e il 24, il comandante del Castello si diede a fulminare la città con fiero bombardamento.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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