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      Art. II. - D'accordo col Governo romano, l'esercito francese prenderà gli accampamenti esterni, tanto per la difesa del paese; che per la salubrità delle truppe.
      Art. III. - La Repubblica francese assicura da qualunque invasione straniera i territori da essa occupati.
      Art. IV. - S'intende che la presente convenzione dovrà essere sottomessa alla ratifica della Repubblica francese.
      Art. V. - In nessun caso gli effetti della presente convenzione non potranno cessare che quindici giorni dopo la comunicazione ufficiale della non ratificazione.
      Ricevuta comunicazione di questa convenzione, il gen. Oudinot la dichiara nulla, come contraria allo spirito della spedizione. Il generale e Lesseps vengono ad aperta rottura. Lesseps scrive al Triumvirato che la convenzione dovrà essere mantenuta, e partirà immediatamente per Parigi per appoggiarla presso il suo governo.
      Il 1° giugno stava facendo i preparativi della partenza, quando gli fu comunicato un dispaccio del ministro degli esteri, che dichiarava finita la sua missione, e gli intimava di far ritorno immediatamente a Parigi.
      Il Governo francese, sicuro ormai di avere tratto in inganno l'opinione pubblica con false notizie sullo spirito delle popolazioni romane, non avendo più bisogno d'indugi, gettava la maschera.
      Austriaci e Napoletani.
      Mentre i francesi, dopo la lezione loro toccata il 30 aprile sui poggi che si elevano sulla destra del Tevere, a due o tre chilometri da Roma, attendevano rinforzi e il parco d'assedio per poter intraprendere contro Roma un assedio regolare, la Repubblica romana doveva far fronte ad altri pericoli.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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