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      Fu questo il grande, immenso servizio, che Venezia nei due anni della sua strenua difesa diede, al pari di Roma, a tutti i popoli liberi e a quelli che aspirano a divenirlo.
      1848-49
     
      GUERRA D'UNGHERIADiritto storico.
      L'Ungheria non era stata soggiogata dall'Austria, ma a lei s'era data liberamente a patto che fossero rispettati il suo diritto nazionale e la sua antica Costituzione. In base a tale patto, i regnanti d'Absburgo non potevano essere considerati re d'Ungheria, se non dopo avere giurata la Costituzione in faccia alla Dieta.
      Ma i monarchi austriaci, principi assoluti nelle terre ereditarie, mal sopportavano il sindacato delle Camere ungheresi. Giuravano, non potendone a meno, nell'ora dell'incoronazione, ma poi nell'esercizio del governo, studiavano ogni mezzo di infirmare, e a poco a poco abolire le franchigie costituzionali.
      Talora l'insidia dolosa, lenta, continuata delle violazioni non bastando, avveniva un'aperta violenza, come sotto Leopoldo I, che, col pretesto di congiura, mandati al patibolo i pių nobili suoi oppositori, pretese di sopprimere la costituzione con due semplici editti (21 marzo e 18 giugno 1671). Il magnate Tökely gridō la rivolta, che divenne guerra grossa, feroce, lunga. Per 25 anni l'Ungheria, corsa da eserciti imperiali e da masnade di Cumani, andō a ferro ed a fuoco.
      Vinta, spopolata, ma non doma, divenne per poco una provincia degli Absburgo (1699). Ma il suolo deserto non dava forza all'impero e le legioni dei fuorisciti erano minaccia e pericolo permanente.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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