Giuseppe I e Carlo VI compresero l'errore politico e il danno; e mentre quegli mitiga la persecuzione paterna, questi riconosce il diritto storico degli ungheresi e ripristina l'antica Costituzione. L'Ungheria risorge; e non appena l'estremo pericolo minaccia la erede degli Absburgo, ecco l'altera e generosa aristocrazia magiara, nella Dieta di Presburgo, brandire entusiasta le spade, giurando: Moriamur pro rege nostro Maria Theresia!... e la dinastia e l'impero furono salvi.
Con pari fedeltà, ma con più duro e lungo sacrificio d'uomini e di denaro, i paesi della Corona di Santo Stefano combatterono per la casa d'Absburgo Lorena nelle fortunose guerre contro la Francia repubblicana e napoleonica. Ne andò smembrato il sacro romano impero germanico, e Francesco II, perduta una parte de' suoi dominii ereditarii, se potè scambiare il titolo di imperatore di Germania in quello d'Austria, e riconquistare alla fine anche le provincie perdute, fu specialmente con la forza inesauribile di milizie levate dal regno ungarico.
Qual fosse il compenso che n'ebbero in ricambio i popoli del regno, si vide quando, passato il turbine napoleonico, i tre monarchi del settentrione si accordarono nel funereo assolutismo della Santa Alleanza. Questa dominando, non dovevano più restare nel mondo se non monarchi assoluti e sudditi ossequenti.
Ma in seno all'eterogenea compagine dei dominii della monarchia austriaca, nei paesi della Corona di Santo Stefano, vigeva tuttavia la costituzione antica dei Magiari; se là di tempo in tempo la voce di qualche libero spirito prorompeva in acerbe censure contro gli atti illegali e gli arbitrii della Cancelleria aulica, Francesco Deak, Kauzal, Beöthy, Wesselenyi, Lovassi e più di tutti Luigi Kossuth propugnavano virilmente nella Dieta il diritto costituzionale della loro nazione.
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