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      Le non buone disposizioni prese in quel combattimento dal gen. Moya e l'inazione a cui s'era condannato quando era il momento di agire, decisero quella sera medesima Kossuth a togliergli il comando dell'esercito per darlo a un giovane trentenne, che aveva saputo colle osservazioni critiche fatte alle disposizioni prese dal generale Moya, cattivarsi la maggiore stima di Kossuth, il quale, come un commissario della Convenzione francese, avendo creduto di vedere in lui un genio di guerra, da capo battaglione lo innalzò d'un colpo a generale in capo.
      Era quel giovane Görgey, buon militare senza dubbio, ma ambiziosissimo e invidioso, il quale, preoccupato più di sè stesso che della patria, doveva essere una delle cause principali della costei rovina.
      Campagna d'inverno.
      Dopo la rotta di Schwechat gli ungheresi si raccolsero a Presburgo, dove Görgey attese a riordinare il suo piccolo esercito.
      Dal canto suo il principe di Windischgrätz, dopo aver domato la ribelle Vienna nel modo che accennammo parlando dell'ultima sollevazione, vale a dire colle forche, colle fucilazioni e col saccheggio, munito di poteri illimitati, riportò il suo esercito, forte di 50,000 fanti, 700 cavalli e 250 bocche da fuoco, contro l'Ungheria. Mentre egli col grosso delle forze avanzavasi direttamente su Pest, il gen. Simunic, con una divisione di 16,000 uomini, tenendo una via parallela sulla sinistra del Danubio, doveva piombare su Presburgo; dalla Gallizia il gen. Schlik, con 11,000 soldati doveva muovere verso Tokai; intanto che i gen.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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