Con la prevalenza del numero si puň tentare ogni colpo. Son sempre i poveri soldati, che devono supplire al genio dei capi. Dembinski quel giorno combattč da soldato e diresse la battaglia da buon generale; ma ebbe la disgrazia di cadere ferito da un colpo di fuoco alla spalla, quando il coraggio de' suoi e l'ordine del combattimento avevano maggior bisogno dell'opera sua. Gli honved cominciarono a volgere in fuga, e l'ala sinistra giŕ si sfasciava, quando in buon punto alla voce del cannone accorreva la legione italiana, comandata da Alessandro Monti, bresciano. La sua apparizione bastň per rincorare gli scompigliati ungheresi, contenere la colonna aggirante degli Austriaci ed allentarne gli attacchi.
Il giorno 6 di agosto, i magiari, protetti dagli italiani, continuarono la loro ritirata precipitosa su Temesvar, dove Dembinski intendeva congiungersi col corpo di Vecsey, che assediava quella fortezza, prima che Haynau vittorioso lo cogliesse di sorpresa.
Finalmente il 9 di agosto arrivarono in Arad le reliquie del bello esercito di Görgey; che per invito di Kossuth pareva disposto a marciare su Temesvar e riunire con le sue tutte le forze ancora disponibili di Bem e di Dembinski. Ma Görgey anche in questa mossa fu tardo, poichč mentre stava per uscire da Arad, la notte dell'11 agosto, giungeva la notizia della tragica disfatta degli ungheresi a Kis-Becsherek, in cospetto della fortezza di Temesvar. Haynau non aveva perduto un momento nell'inseguire Dembinski dopo la giornata di Szörey e la mattina del 10 agosto, raggiuntolo presso Temesvar, lo assalě nella certezza di annientarlo.
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