Il concetto dominante in tutti fu che la religione, la morale, la ragione e gli interessi dei popoli condannano la guerra, ed è perciò un dovere di tutti di ricercare e adottare le misure più adatte ad abolirla.
Abbiam già detto che al Congresso parteciparono molti ministri di religione, specialmente pastori protestanti, ma senza essere nè pastori nè preti, quasi tutti in quel Congresso resero omaggio al sentimento cristiano, considerandolo una delle maggiori forze contro la guerra.
Victor Hugo, chiamato fra generali acclamazioni alla presidenza del Congresso, vi pronunciò uno dei suoi più eloquenti discorsi.
Non possiamo qui darne che alcuni brani; quella società o quel filantropo, che vorranno far ristampare e pubblicare, insieme a quelli di Victor Hugo, i principali discorsi che nei vari Congressi per la pace furono tenuti, a cominciare da quello del 1848 di Bruxelles, faranno opera buona contro il culto della guerra.
Discorso di V. Hugo
In mezzo ad un profondo silenzio, V. Hugo cominciò con queste parole:
Molti di voi siete qui venuti dai punti più lontani del globo, col cuore pieno d'un pensiero religioso e santo. Voi contate nelle vostre file pubblicisti, filosofi, ministri dei culti cristiani, scrittori emeriti, molti di quegli uomini pubblici e popolari che sono la luce della loro nazione.
Voi veniste a svolgere in qualche modo l'ultimo e il più angusto foglio del Vangelo, quello che impone la pace ai figli di Dio, e in questa città, che non ha ancora decretato la fratellanza dei cittadini, (la lotta era allora vivissima fra la democrazia e i partiti conservatori) veniste a proclamare la fratellanza degli uomini.
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