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      Ciò che è vero, è che per una gran parte d'inglesi e americani, la libertà e l'indipendenza sono frutti che verranno dopo lo stabilimento di una durevole pace fra le nazioni, mentre per altri una seria azione in pro della pace internazionale non dovrebbe escludere, negli individui e nei governi liberi, il dovere di cooperare energicamente per l'indipendenza dei popoli, che non l'hanno, quando il momento è venuto.
      Abbiam detto come un articolo del regolamento del Congresso vietasse di fare allusione ad avvenimenti del giorno.
      Contro questa disposizione protestò, sostenendo il principio di nazionalità, il rappresentante all'assemblea francese, Francesco Bouvet.
      Questo delegato aveva nel suo discorso accennato al papato, ma poi ad un tratto si arrestò, sia perchè quella disposizione non gli consentiva di stimmatizzare la spedizione di Roma in pro del papato, sia per un riguardo all'abbate Deguerry, parroco della Maddalena, presente al Congresso. Questi avendo preso la parola l'ultimo giorno del Congresso per sostenere la necessità d'un Codice per le nazioni, si sentì in dovere di esprimere il suo vivissimo biasimo per la spedizione francese.
      Io non amo (disse) le restaurazioni mediante intervento straniero. Con una ristaurazione fatta da mani straniere, voi imponete la forza a un paese. Questa forza vi rimarrà sempre? È impossibile. In tal caso voi non fate che comprimere un vulcano, che scoppierà tosto o tardi di nuovo, e vomiterà la sua lava ardente, lava di sangue e di rovine...
      (Fu profeta.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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