Se, rinunciando al sogno di ristabilire l'impero, non più voluto dallo spirito democratico della Francia, Luigi Napoleone Bonaparte, inspirandosi al solo bene della Francia e agli interessi superiori della civiltà, avesse posto la sua autorità e la sua influenza alla realizzazione di tale programma, mano mano che le circostanze glielo consentivano, il colpo di Stato non sarebbe avvenuto, il secondo impero non sarebbe sorto, nè, per tenerlo in vita, quando era terribilmente minato, egli si sarebbe cacciato nella sanguinosa e pazza guerra, che condusse lui e la Francia alla catastrofe di Sedan. Se con lui, o con altri governanti, quel programma fosse stato nella sua parte sostanziale effettuato, la Francia sarebbe stata sempre, non solo la più grande, ma la più amata delle nazioni. E se l'Inghilterra avesse ognora seguita la via, che gli amici della pace le additavano nell'alleanza colla Francia e nell'amicizia dei piccoli Stati, protettrice in tutte le parti del globo della libertà e della personalità umana, non avrebbe avuto bisogno, per estendere il suo impero, di fare guerre ingiuste, in cui gettò ingenti tesori e sacrificò molte migliaia d'uomini, nè di distruggere piccole nazionalità, che le tolsero molta parte della stima e della simpatia del mondo civile.
Le nazioni d'Europa, sollevate dallo schiacciante militarismo, libere ciascuna in casa propria, legate tutte da un patto federativo, gareggerebbero da anni cogli Stati Uniti d'America nell'industria, nei commerci, in tutte le opere di civiltà. Tutto questo, che sembra un sogno, si sarebbe verificato, se gli amici della pace, invece di essere un piccol nucleo di propagandisti, avessero avuto un'influenza effettiva nel governo del proprio paese.
| |
Francia Luigi Napoleone Bonaparte Francia Stato Francia Sedan Francia Inghilterra Francia Stati Europa Stati Uniti America
|