L'ufficiale rispose: "L'articolo 68 non è fatto per me!" Consentì tuttavia a ritirarsi per avere un ordine scritto dai suoi superiori.
L'Assemblea nominò allora uno dei suoi membri, il generale Oudinot, quello della spedizione di Roma, comandante le truppe di Parigi e della Guardia Nazionale.
Il generale Oudinot, abituato a farsi obbedire ciecamente dai suoi soldati, credette che quella nomina fosse per lui un talismano, e all'ufficiale che, alla testa del 6° battaglione dei Cacciatori di Vincennes, si presentò coll'ordine perentorio di disperdere l'adunanza, letto quel decreto, diede l'ordine di evacuare e far evacuare la Municipalità.
Mostrandosi l'ufficiale irremovibile, il generale Oudinot gli replicò: "Comandante il sesto battaglione, avete inteso l'ordine che v'ho dato di sgombrare la Municipalità? Volete obbedirmi?"
L'ufficiale rispose: "No, ed ecco perchè: ho ricevuto degli ordini e li eseguisco."
Avvertiti i deputati che quelli che non se ne andavano spontaneamente, sarebbero stati tratti fuori colla forza ed arrestati, tutti gridarono:
A Mazas! A Mazas!
(Era la prigione politica di Parigi).
Il generale Oudinot ed altri rappresentanti, non volendo cedere che alla forza, furono dai soldati e da agenti di polizia afferrati pel braccio e pel colletto, e tratti a forza nel cortile, insieme a tutti gli altri rappresentanti.
Duecentoventi deputati vennero di là condotti prigionieri, fra due fila di soldati, alla Caserma Orsay. Il generale Forey, in testa alle truppe, diresse la colonna.
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