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      Tale è la facilità con cui tutto si piega a questo cambiamento, che si potrebbe quasi domandarsi come avvenne che abbia tardato tanto a realizzarsi.
      Poi vennero gli anni di grande prosperità all'interno, e di gloria delle armi francesi all'estero: Sebastopoli, Magenta, Solferino. Luigi Napoleone parve divenuto l'arbitro d'Europa. Una parte dei repubblicani medesimi, non avendo più fede nel trionfo delle proprie idee, si era accostata all'impero.
      Ma vegliavano e non abdicavano alcuni uomini integri, i quali, come le antiche vestali, tenevano accesa la face della libertà e della giustizia. Questi uomini un giorno, sotto gli occhi del potente imperante, evocarono dalla tomba il trucidato Baudin e ne fecero l'apoteosi. Chiamati in giudizio, da accusati si mutarono in accusatori, facendo il processo del 2 dicembre. Alla loro voce, ch'era la voce della coscienza universale, la Francia del popolo si scosse. Alle elezioni che seguirono, tutta Parigi mandò alla Camera i condannati e i proscritti del 2 dicembre. Luigi Napoleone, non sentendosi più sicuro sul trono, per rafforzarvisi ricorse alla guerra. La guerra gli fu fatale....
      La guerra di Crimea
      Come vi si arrivò.
      Ricapitoliamo gli antefatti.
      Fin dal medio evo la protezione dei cristiani soggetti alla Turchia fu esercitata dalla Francia; grazie ad essa la proprietà delle cappelle e chiese erette nei luoghi santi, così chiamati perchè furono teatro degli avvenimenti della vita di Cristo, fu da molte capitolazioni e firmani dei sultani riconosciuta ai latini.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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