Per comprendere la ragionevolezza delle richieste della Russia, basta considerare che a quel tempo i sudditi turchi, appartenenti alla Chiesa greca, arrivavano a circa 12 milioni, mentre non pių di un quarto sommavano i latini.
S'aggiunga che i russi sono un popolo essenzialmente religioso, e il loro imperatore non potrebbe essere venerato com'č, se non si mostrasse protettore efficace delle popolazioni cristiane della Turchia. Se non che negli altri Stati d'Europa, che avevano veduto con quale astuzia e con quali audaci imprese la Russia era riuscita a estendere in altre parti il suo impero verso il mare, cominciarono a temere che il nuovo disegno della sua ambizione fosse il possesso di Costantinopoli e del Bosforo. Fu ricordato il testamento di Pietro il Grande, che ingiungeva ai suoi successori di nulla tralasciare per estendere il loro territorio al nord, sul Baltico, al sud sulle rive del Mar Nero, e di penetrare pių ch'era possibile nella direzione di Costantinopoli e dell'India. Parve pertanto fosse affare naturale delle altre potenze europee di provvedere che i difetti e i torti del governo ottomano non servissero di pretesto alla Russia di soddisfare la sua speciale ambizione.
Nell'Inghilterra, per diffidare della Russia, si aggiungeva l'interesse particolare di tener lontano ogni movimento che potesse minacciare le vie dell'India.
Tergiversando intanto la Porta nelle sue risposte, appunto perchč sentivasi appoggiata dalle potenze occidentali, la Russia fece ad un tratto occupare dalle sue truppe i principati danubiani (l'odierna Rumenia), tenendoli come un pegno fisso, a pieno soddisfacimento delle proprie domande.
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