Ad una popolazione che si vantava cristiana, pareva strana cosa che Bright, richiamandosi alla dottrina di Cristo, cercasse di sollevare l'opinione pubblica contro la guerra. Cobden non si stancava di fare appello al senso comune; ma era tempo perduto fra gente acciecata dalla frenesia guerresca.
Nel Gabinetto stesso (scrive lo storico irlandese già citato) v'erano uomini che avversavano la guerra quanto gli amici della pace. Lord Aberdeen era fra questi, e riteneva la guerra un mezzo così assurdo di regolare le dispute internazionali, che non credeva possibile che l'intelligente popolo inglese vi fosse tratto, finchè non fu sparato il primo colpo di cannone. Anche Gladstone sentiva ripugnanza per questa guerra, e più che alla stabilità della Turchia avrebbe voluto che il governo pensasse ai cristiani ad essa soggetti. Ma le loro voci rimasero isolate, e il partito di Palmerston, ch'era per la guerra, finì per prevalere.
A tener acceso lo spirito bellicoso del pubblico contribuirono molto nei primi tempi le corrispondenze dirette dal campo, perchè allora per la prima volta ogni gran giornale quotidiano di Londra volle avere un suo corrispondente presso l'esercito di spedizione. Il Times mandò a rappresentarlo un uomo, che divenne immediatamente celebre, Floward Russel, il primo dei corrispondenti di guerra a quei tempi, come Arcibaldo Forbes, del Daily News, lo divenne dopo.
Si deve a questi corrispondenti, se i difetti enormi delle amministrazioni militari e gli spropositi dei generali nelle operazioni di fronte al nemico, che i bollettini e le relazioni ufficiali avrebbero taciuto, furono messi presto in piena luce.
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