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      - Che lo si rivolti!
      - Oh! Oh! miei buoni padroni! - rantolava il soldato, supplicando che lo si lasciasse tranquillo.
      - Perforatio capitis. Simeone Neferdof, tenente colonnello al reggimento di fanteria di N.... Abbiate pazienza, colonnello, lasciate fare... sarò costretto di lasciarvi lì... - diceva un altro, che frugava con una specie di uncinetto nella testa dell'infelice ufficiale.
      - In nome del cielo? fate.
      - Perforatio pectoris. Sebastiano Sereda, fantaccino di qual reggimento? Del resto è inutile, non l'inscrivete: Moritur. Portatelo via...
      Una quarantina di soldati aspettavano sull'uscio per portare i vivi all'ospedale e i morti nella cappella; aspettavano in silenzio e ogni tanto emettevano un sospiro, nel contemplare quello spettacolo orrendo!
      Gli ultimi assalti. La vittoria degli Alleati.
      Dalla metà di agosto fino ai primi di settembre i bombardamenti di tutta la piazza furono continui, interrotti solamente da combattimenti fra assediati e assedianti, che si ripetevano sotto i bastioni con eguale intrepidezza dalle due parti.
      Il 5 settembre ebbe luogo l'ultimo bombardamento, disponendo gli alleati di 814 pezzi, a cui i russi ne avevano 1380 da opporre, molti dei quali però non erano più servibili.
      Giorno e notte (dice uno storico militare francese)7 questo bombardamento furioso, senza precedenti, fu continuato, interrotto, ripreso, gettando gli assediati, che non conoscevano più nè sonno, nè riposo, in continui e snervanti inquietudini, distruggendo tutto ciò che ancora sussisteva in Sebastopoli, rovesciando le fortificazioni, incendiando le navi nella rada, cagionando irreparabili perdite ai difensori, la cui sorveglianza andava affievolendosi.


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Le guerre le insurrezioni e la pace nel secolo decimo nono
Volume secondo
di Ernesto Teodoro Moneta
Tipografia Popolare Milano
1904 pagine 328

   





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