Riassunto.
Dal punto di vista militare la guerra di Crimea reca una severa condanna dei governi, che spingono alla guerra senza dividerne i pericoli, e del militarismo professionale.
Sbarcando in Turchia i generali francesi e inglesi non avevano un piano qualsiasi di campagna.
Dopo la battaglia dell'Alma inglesi e francesi avrebbero potuto, incalzando senza posa il nemico, disordinato e fuggente, impadronirsi di Sebastopoli, e non osarono.
Le giornate di Traktir e di Inkermann furono vinte dai soldati, ma con grandissime perdite.
A conforto della nostra dottrina, che dichiara legittima la difensiva, la guerra di Crimea dimostra la grande superiorità che ebbe, tecnicamente e moralmente, la difesa di Sebastopoli sull'offensiva.
La fortezza fu dapprincipio improvvisata sotto gli occhi e la minaccia dell'assalitore. Costrutte le opere di difesa, gli assediati spiegarono una attività sorprendente, riparando ogni giorno i guasti recati dal fuoco degli assedianti.
Un tecnico, il Totleben, fu il genio della difesa.
La scienza del generale in capo, così in un campo come nell'altro, non la si vide mai. Ciò fu causa che nella mente degli ufficiali, specialmente francesi, finì per radicarsi l'idea che l'arte militare sia un nome vano, che il valore dei soldati insieme al caso sieno i soli fattori della vittoria; della quale speciosissima idea la Francia doveva più tardi subire le terribili conseguenze.
Quadro delle perdite in uomini e denari.
UccisiMorti in
seguitoa ferite o
malattieTotale
CapitaliEsercito francese (1854-1856).
| |
Crimea Turchia Alma Sebastopoli Traktir Inkermann Crimea Sebastopoli Totleben Francia
|