L'Austria appoggiata a Ferrara e a Piacenza, di cui accresce le fortificazioni, domina tutta la riva destra del Po, ed è effettivamente padrona della maggior parte d'Italia. La Sardegna minacciata deve protestare; perciò domanda che l'opinione dei plenipotenziari della Francia e della Gran Bretagna sia consegnata nel protocollo insieme alla mia solenne protestağ.
Non si venne ad alcuna conclusione, cosa preveduta, ma Cavour potè rallegrarsi di aver seminato per un prossimo avvenire.
Francia e Inghilterra avevano in modo aperto riconosciuto essere le condizioni d'Italia gravissime, e richiedere un rimedio. L'Austria, non volendo saperne di mutar sistema, aveva dimostrato che l'unico rimedio era la guerra.
Parlando l'indomani Lord Cowley, uno dei plenipotenziari inglesi, coll'ambasciatore austriaco Hübner, della seduta del Congresso, gli rivolse queste parole: "Dite al Conte Buol, che quando le parole da lui pronunciate saranno conosciute, ecciteranno in Inghilterra un'indignazione generale".
E Lord Clarendon a Cavour, il quale gli aveva detto che, se il Piemonte era costretto a venire a guerra contro l'Austria, l'Inghilterra sarebbe stata obbligata ad aiutarlo, rispose: "Oh! certamente, e se voi vi troverete nell'imbarazzo, vedrete con quale energia verremo in vostro ajuto".
Che l'interessamento per l'Italia di Napoleone III, per volontà del quale la questione italiana era stata portata al Congresso, non dovesse rimanere sempre soltanto platonico, Cavour aveva molte ragioni per crederlo.
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