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Argomenti o pretesti alla guerra non mancavano, dacchè l'Austria, con manifesta violazione degli stessi trattati del 1815, teneva guarnigioni nei Ducati e nelle Legazioni.
Fu combinato che l'occasione si sarebbe fatta sorgere da un indirizzo degli abitanti di Massa, chiedenti l'annessione al regno di Sardegna. Il re ne avrebbe preso occasione per mandare una nota in tuono minaccioso al Duca di Modena. Questi confidando nell'appoggio dell'Austria avrebbe risposto in modo aspro; di lì l'occupazione di Massa e Carrara, l'intervento dell'Austria e la guerra.
Il Duca di Modena essendo a tutti inviso pei suoi tirannici modi di governo, la guerra, pensava Napoleone III, sarebbe stata popolare non soltanto in Francia, ma in Inghilterra e nel resto d'Europa.
Scopo della guerra doveva essere la cacciata degli austriaci da tutta l'Italia, sì che non rimanesse più loro «neppure un palmo di terreno di qua dell'Alpi e dell'Isonzo.»
Dell'Italia si sarebbero formati quattro Stati:
il regno dell'alta Italia, con tutta la valle del Po, la Romagna e le Legazioni;
Roma, col territorio che lo circonda al Papa;
il regno di Etruria, colla Toscana e il resto degli Stati pontifici;
il regno di Napoli.
Questi quattro Stati avrebbero formato una Confederazione sotto la Presidenza del Papa «per consolarlo della perdita della miglior parte dei suoi Stati.»
Questo accomodamento (dice Cavour a Vittorio Emanuele nella citata lettera) mi pare accettabile. Perchè V. M., essendo sovrano di diritto della metà più ricca e più forte d'Italia, sarebbe sovrano di fatto di tutta la Penisola.
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