Nondimeno agli altri ministri la chiusa di quel discorso parve troppo temeraria, e si volle conoscere prima il parere dall'imperatore, col quale importava procedere di pieno accordo.
L'imperatore credette di mutare di quella chiusa alcune frasi per attenuare, così disse, lo spirito troppo aggressivo dello schema originale, mentre Cavour e Vittorio Emanuele giudicarono quelle da lui sostituite di effetto più forte.
Vittorio Emanuele aggiunse in ultimo di suo pugno alcune lievi modificazioni di forma. Ne diamo gli ultimi periodi, stampando in corsivo le parole aggiunte al primo schema, o modificate:
«Signori senatori, signori deputati!
«L'orizzonte in mezzo a cui sorge il nuovo anno non è pienamente sereno, ciò nondimeno vi accingerete con la consueta alacrità ai vostri lavori parlamentari.
«Confortati dall'esperienza del passato, andiamo incontro risoluti alle eventualità dello avvenire.
«Quest'avvenire sarà felice, la nostra politica riposando sulla giustizia, l'amore della libertà e della patria.
«Il nostro paese, piccolo per territorio, acquistò credito nei Consigli dell'Europa, perchè grande per le idee che rappresenta, le simpatie ch'esso inspira.
«Questa condizione non è scevra di pericoli, giacchè, nel mentre che rispettiamo i trattati, non siamo insensibili al grido di dolore, che da tante parti d'Italia si leva verso di noi».
È facile immaginare l'entusiasmo che queste parole sollevarono in ogni regione d'Italia. Tutti vi videro l'annuncio di avvenimenti forieri della redenzione nazionale.
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