Il matrimonio fu celebrato in Torino il 29 gennaio, ma fin dal giorno 18 il principe Napoleone, venuto a Torino in compagnia del generale Niel, aveva stipulato, come ministro delegato dall'imperatore, il trattato, rimasto segreto, di alleanza offensiva e difensiva fra il Piemonte e la Francia. Questa s'impegnava ad aiutare il Piemonte in caso di aggressione dell'Austria; e quando l'esito della guerra fosse propizio alle armi franco-sarde, era convenuta la formazione, sotto la Casa di Savoia, del nuovo regno italiano, che dalle Alpi si dovesse estendere fino ad Ancona, in modo da comprendere una popolazione da 10 a 12 milioni d'abitanti. Alla Francia veniva, in compenso dell'alleanza, ceduta la Savoia. Le sorti della contea di Nizza si sarebbero determinate alla conclusione della pace.
Nello stesso giorno una Convenzione militare venne sottoscritta fra il ministro piemontese della guerra, generale La Marmora, e il generale Niel. Stabiliva che le ostilitā si sarebbero iniziate non prima della metā di aprile, nč dopo luglio; e che l'imperatore, alla testa di 200,000 soldati, avrebbe avuto il comando supremo dell'esercito franco-sardo. Doveva essere esclusa la formazione di corpi irregolari14.
Era inevitabile che a Napoleone III, venendo in Italia alla testa di 200,000 soldati, fosse affidato il comando supremo dell'esercito franco-sardo, ma fu sventura, perchč l'Italia si legava le mani in una guerra da cui dipendeva tutta la sua esistenza; e se la guerra era fortunata, essa rimaneva in gran parte debitrice della propria indipendenza ad una nazione straniera.
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