Napoleone III,
l'Italia e la Democrazia Francese.
Fedele alla sua tattica di fare tre passi avanti e due indietro, Napoleone III, dopo le parole piene di minaccia da lui rivolte nel capod'anno al ministro austriaco, aveva fatto inserire nel Moniteur dichiarazioni alquanto pacifiche, attribuendo alla nervosità dell'opinione pubblica lo spirito d'allarme, che le sue medesime parole avevano suscitato.
Il trattato di alleanza offensiva e difensiva era stato, come s'è visto, firmato a Torino il 18. L'Indépendance Belge ne aveva dato notizia qualche giorno dopo, e il Moniteur del 23 gennaio lo smentiva recisamente.
Ma il 4 febbraio lo stesso Moniteur dava l'annuncio dell'opuscolo Napoleone III e l'Italia, dicendo: «le circostanze presenti gli danno un grande interesse». E non esagerava, perchè quell'opuscolo era tutto un inno all'Italia; diceva di essa "che rappresenta l'incivilimento;" che sulla sua terra "nacquero i principî immortali e i gloriosi esempi che formarono e uomini e popoli;" chiamava l'oblio d'Italia per parte dell'Europa "un'ingratitudine;" e conchiudeva col rievocare l'idea di Gioberti, di una confederazione presieduta dal pontefice, della quale unico ostacolo era l'Austria in Italia.
La redazione di quest'opuscolo, generalmente attribuito all'accademico La Guèronnière, che ne aveva avuto effettivamente incarico da Napoleone III, fu lavoro precipuo del letterato cattolico Eugenio Rendu, il quale, amico del paese nostro e specialmente di Balbo, di Gioberti e di Massimo d'Azeglio, s'inspirò, scrivendolo, alle loro idee.
| |
Italia Democrazia Francese Napoleone III Moniteur Torino Indépendance Belge Moniteur Moniteur Napoleone III Italia Italia Italia Europa Gioberti Austria Italia La Guèronnière Napoleone III Eugenio Rendu Balbo Gioberti Massimo Azeglio
|